martedì 9 ottobre 2018

Nicolò Vignatavan - La famiglia e gli amici. Il rap e le rime, il ballo come sport fondamentale e CURA, la rotondità della palla

SOCIOLOGIA: La famiglia e gli amici. Il rap e le rime, il ballo come sport fondamentale e CURA, la rotondità della palla


Nicolò Vignatavan.



Enunciato: la questione è centrale per tutti, nessuno può esserne escluso: riuscire ad interpretare nel migliore dei modi tale rapporto è la chiave per sviluppare una condotta di vita felice e rotonda.

Parlando di famiglia, il genitore è tale quando riesce a condurre il figlio (ed il futuro nipote) nel suo futuro, indirizzandolo attraverso la propria educazione, il proprio esempio e la propria storia. Allo stesso tempo, egli deve riconoscere nel figlio la sua discontinuità, che lo rende rivoluzionario rispetto alla Parentela, ed ascoltarla, per poi amarla.

Il figlio non è tale poichè biologico, ma lo è perchè con lui il genitore instaura un collegamento, un riconoscimento, un nesso generazionale.
In quest'ottica, l'amore più sincero e vero risulta quello verso un figlio adottivo (nel senso comune del termine e/o biologico, ma con una differenza corporale e mentale dal genitore), poichè è frutto del lavoro di riconoscimento dell'alterità, al contrario di quello per un figlio biologico, derivante dalla dipendenza derivata dal fatto di dover proiettare se stessi nel futuro attraverso il figlio, inteso come protesi materiale e come prodotto di una riproduzione corporea.
Il nesso storico si sviluppa sì nel riconoscimento padre - figlio, ma ancor di più in quello nonno - nipote o zio - nipote, poichè, tenendo presente, secondo gli studi di Mendel, che l'eredità si trasmette saltando una generazione, allora è quello lo scarto generazionale più veritativo.

Il padre non deve desiderare un figlio maschio, ma una figlia femmina: è lì che si valuta il reale valore della genitorialità, nell'istruire con amore la nuova generazione, riconoscendone l'alterità.

Il figlio, nei confronti del padre, deve essere, in prima istanza, rispettoso per il suo Nome, incondizionatamente, e, conseguentemente, deve recuperare i suoi insegnamenti che possono fornire una via di interpretazione del mondo e che testimoniano un nesso generazionale ed abbandonare gli altri.

Infine, non cogliere il nesso con la nuova generazione, non educare, non darsi all'alterità...risulta un errore narcisistico.

Se la famiglia rappresenta lo sviluppo sociale verticale, l'amicizia rappresenta quello orizzontale: un amico è tale, quando, a mio parere, in lui riesco a riconoscere una storicità unica ed irripetibile, quando in lui vedo un compagno che mi vuole bene disinteressatamente.

L'amicizia, risulta, dunque, un valore imprescindibile ed eterno, poichè storico.

Il rapporto famigliare, a mio parere, non deve essere confuso con quello d'amicizia: quest'ultimo dev'essere sviluppato in modalità orizzontale rotazionale, in quantità tanto maggiore quanto è nelle proprie possibilità. Al contrario, il rapporto famigliare dev'essere sviluppato in maniera lineare. Vedere lo stesso amico più volte ripetutamente, per esempio, senza spezzare la linea e senza sviluppare una rotazione, non introducendo, dunque, un nuovo - vecchio amico nel ciclo, condurrebbe ad una traslazione errata dalla visione orizzontale a quella verticale, e viceversa si verificherebbe lo stesso errore.
Meglio, dunque, condurre i due modi di rapportarsi in maniera separata e coerente con quanto detto.
Per chiudere il discorso, l'amicizia non è qualcosa che si coltiva in gruppo, bensì qualcosa che si sviluppa dialogicamente, in un rapporto binario, rotazionalmente, dal primo amico a quello successivo, per ripartire dal primo quando è finito il ciclo, introducendone di nuovi: di ognuno, di volta in volta, si riesce a recuperare la storicità ed a consolidarla. Solo così l'amicizia può risultare storica, cosa che non può accadere nell'indifferenziato del gruppo.
Per quanto riguarda la linearità famigliare, essa dev'essere costituita, a mio parere, da un rapporto di avvicinamento - allontanamento, conquista - riconquista, completezza - mancanza temporale, continui, sempre alla ricerca della serenità, ma indispensabili per mantenere le polarità famigliari intatte. La chiusura reciproca dei famigliari, o, in opposizione, la perdita, sono elementi negativi che abortiscono le polarità e le polverizzano.

A livello di tempistiche, nella relazione lavoro - famiglia - amicizia, il primo termine deve essere preponderante rispetto al secondo, il quale deve essere preponderante rispetto al terzo. Questo perchè, se l'amicizia, temporalmente, sovrasta la famiglia, si ricade nell'errore prima citato per cui vi è una traslazione dell'orizzontalità nella verticalità e, se, invece, gli ultimi due termini superano e precedono il primo, vi è un misconoscimento della propria identità, che deriva appunto dal lavoro e che è attributo fondamentale per interpretare sia la vita famigliare che l'amicizia.
La visione verticale dello sviluppo dell'essere, che ha nascita con il fidanzamento, vive la sua eternità nel primo anno della sua sussistenza, a mio parere, poichè le prime stagioni del rapporto sono quelle irripetibili, le fondamentali.

Parlando di sport, quello, a mio parere, fondamentale, rispetto a tutti gli altri, poichè espressione dell'armonia umana, del rapporto con la natura e della rotondità della vita, risulta, sicuramente, il ballo (e la danza), poichè può essere praticato amatorialmente ed in maniera dilettantistica, con gli amici (visione orizzontale, di cui ho parlato prima), nelle sale da ballo, ma anche, professionalmente, in gare nazionali, mondiali ed alle olimpiadi (danza sul ghiaccio / pattinaggio di figura sul ghiaccio).

Se gli psichiatri sostengono come nella letteratura medica non siano presenti casi di tumori di alcun tipo nei pazienti schizofrenici, cioè quelle persone che esprimono senza cesura le loro diverse personalità, in pieno, (però, purtroppo, senza mediazioni), allora, seguendo induttivamente tale statistica, il ballo e la musica risultano la cura principale del male, in senso lato, poichè attraverso tali attività gli esseri umani possono esprimere le loro personalità in maniera divergente e senza vincoli corporei e mentali.

Il rap (e il reggaeton), associato alla danzaterapia, è la più alta espressione della musica, poichè associa il Verbo alla ritmica e con il parlato: attraverso le rime la Grammatica si incastra melodicamente con il linguaggio.

La palla, (come la ruota ed il movimento delle gambe), per lo sport, risulta l'elemento fondamentale: tutti gli sport che utilizzano la palla hanno a che vedere con la rotondità della vita.

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